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Anche quest’anno torna il “World Oceans day”, la Giornata Mondiale degli oceani che si celebra ogni anno in tutto il mondo l’8 giugno con l’obiettivo di far riflettere l’opinione pubblica mondiale sull’importanza della salvaguardia e della tutela degli Oceani.

La ricorrenza, resa ufficiale nel 2009 dalle Nazioni Unite, nasce nel 1992 al “Summit della Terra” a Rio de Janeiro per riconoscere l’importanza vitale del mare come ecosistema e per celebrare il legame esistente tra umanità ed Oceano.

Il settore della moda ha una grossa fetta di responsabilità nell’inquinamento globale.
Nello specifico, quando si parla si parla di denim, preoccupa l’impatto che la produzione di questo tessuto ha sull’ambiente sia per quanto riguarda la produzione che i lavaggi.

Considerando che il 60% dei vestiti è composto da plastica e che attraverso i lavaggi mezzo milione di tonnellate di microfibre arrivano ogni anno negli oceani, la moda ha un grosso impatto sull’ecosistema marino.
Celebrare la Giornata Mondiale degli Oceani per noi significa essere coscienti delle logiche inquinanti del fast fashion e allontanarci da esse, agendo per portare un cambiamento in una delle industrie più inquinanti a favore di una produzione etica e sostenibile.

Infatti, l’acqua è uno degli elementi che subisce maggiormente le conseguenze negative della produzione di questo tessuto. Servono infatti 10 mila litri di acqua per crescere un chilo di fibre di cotone.

Una grossa porzione di tutta la produzione mondiale di cotone viene utilizzata per produrre gli amati jeans che indossiamo e, per ricavare questo tessuto, sono necessari passaggi che richiedono l’utilizzo di agenti e prodotti chimici e dunque nocivi sia per l’ambiente che per l’uomo e che richiedono l’utilizzo di un’ elevatissima quantità di acqua.

In aggiunta all’elevato consumo idrico, si deve considerare che un paio di jeans usati possono rilasciare fino a 56.000 mila microfibre per lavaggio che, arricchite dalle sostanze chimiche che le compongono, si disperdono anche nei corsi d’acqua, come fiumi e laghi, con il rischio che arrivino fino ai mari e che le correnti oceaniche le trasportino per distanze lunghissime per tutto il Pianeta inquinando sempre di più.

Quindi come possiamo contribuire affinché questa tendenza rallenti? 

È fondamentale prendere consapevolezza del fatto che le nostre scelte, in quanto consumatori, hanno un peso e che, per questo motivo, abbiamo la responsabilità delle nostre scelte.

Il primo passo che possiamo compiere è quello di attuare un tipo di consumo responsabile scegliendo marchi etici e che facciano uso di materiale organico.
Anche ridurre i lavaggi dei propri jeans preferendo delle alternative più naturali, consentirebbe di diminuire sia il consumo di acqua che la dispersione di ulteriori microfibre in acqua.

In Par.co denim abbiamo fatto la nostro scelta da giorno 0, facendo della sostenibilità ambientale la nostra missione. Come? 

  1. Scegliendo cotone biologico o riciclato certificato
  2. Utilizzando una speciale tintura indaco ricavata naturalmente dalle foglie della pianta indigofera tinctoria coltivata nell’India meridionale;
  3. Affidandoci ad una lavanderia che lavora eseguendo trattamenti e lavaggi eco-friendly e le cui tecnologie consentono di ottenere effetti vintage uguali a quelli del lavaggio con acqua e agenti chimici, riuscendo, in questo modo, ad azzerare l’utilizzo di sostanze chimiche pericolose e ad abbattere i consumi di acqua dell’80%

Il “World Oceans day” costituisce l’occasione per rinnovare il nostro impegno e per continuare, insieme voi, a farci promotori di un lifestyle sostenibile a 360 gradi.

#OnlyOneEarth #BlueIsNow

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